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Titel
Un’ora per voi. Storia di una TV senza frontiere (1964-1989).


Autor(en)
Gaggini Fontana, Matilde
Erschienen
Bellinzona 2009: Edizioni Casagrande
Anzahl Seiten
222 S.
Preis
URL
Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Marco Marcacci

Nel libro di Matilde Gaggini Fontana – rielaborazione di una tesi di dottorato presentata alla facoltà di scienze della comunicazione dell’USI – convergono tre argomenti: la forte immigrazione di manodopera dall’Italia nel secondo dopoguerra, la storia di un programma televisivo per i lavoratori italiani in Svizzera, lo «sconfinamento» dei programmi della TSI fuori dal loro bacino primario di diffusione.

Il programma Un’ora per voi, frutto di una coproduzione tra la RAI e la SSR, si spiega, infatti, con la necessità di raggiungere le centinaia di migliaia di lavoratori italiani residenti in Svizzera dalla metà degli anni Sessanta; il bisogno di una tale trasmissione – diffusa sulle tre reti nazionali svizzere – viene meno nel corso degli anni Ottanta, quando anche i programmi italiani possono essere captati in tutta la Svizzera.

Nella prima parte del libro l’autrice sviluppa una tesi ormai consolidata: la televisione ha contribuito in Italia a una sorta di unificazione nazionale tardiva, laddove avevano parzialmente fallito esperienze quali la guerra, il fascismo, la scuola. Un’unificazione catodica avvenuta in un periodo di boom economico e di forti correnti migratorie, dal Meridione verso il Nord dell’Italia e verso l’estero. In Svizzera gli Italiani costituivano all’inizio degli anni Sessanta circa i due terzi di tutti gli immigrati. In questo contesto, segnato anche da pulsioni e iniziative xenofobe, nasce l’idea di ricorrere ai mezzi di comunicazione di massa per favorire la comprensione reciproca e l’integrazione degli immigrati, dapprima con un programma radiofonico e poi con una trasmissione televisiva. Messo in onda per la prima volta il 23 maggio 1964, il settimanale Un’ora per voi era allora il solo programma televisivo diffuso su tutta la rete nazionale svizzera ed anche l’unica co-produzione regolare tra due enti televisivi nazionali.

La parte centrale dello studio analizza il programma, piú dal punto di vista dei contenuti, del target e delle reazioni critiche che del linguaggio televisivo. Precorrendo i tempi, il programma appariva come un contenitore («Tutta la TV in un’ora», secondo la formula azzeccata dell’autrice) in grado di condensare in sessanta minuti, informazione, formazione e intrattenimento: notiziari, corsi di lingua tedesca, quiz, canzoni, varietà, ecc., con i due presentatori, Mascia Cantoni per la TSI e Corrado per la RAI, incaricati di introdurre e legare il tutto. Con la rubrica «saluti da casa», sorta di videocartoline sonore, Un’ora per voi sperimenta pure la funzione «paleo-interattiva» del mezzo televisivo. In base alle richieste degli immigrati, le troupe televisive percorrevano l’Italia alla ricerca di familiari che inviavano i loro messaggi filmati al congiunto emigrato. La rubrica soccombe dopo un paio di stagioni, vittima delle troppe richieste, impossibili da soddisfare, e della natura stessa dei messaggi: commoventi e struggenti per i diretti interessati, ma che al resto del pubblico rischiavano di offrire un’immagine troppo miseranda dell’emigrazione e della società italiana.

Un’ora per voi, come detto, perde nel corso dei decenni la sua ragion d’essere per varie ragioni, di natura sia sociologica, sia televisiva. Da un lato, il flusso migratorio rallenta a metà degli anni Settanta e gli Italiani residenti iniziano un progressivo ma irreversibile processo d’integrazione; dall’altro, le reti italiane diventano accessibili anche oltre Gottardo; ma, soprattutto, la parte italiana del programma, legata al divertimento e al varietà, non si rinnova, limitandosi a riproporre un collage di spezzoni tratti dai vari palinsesti della RAI. La trasmissione scompare dalla programmazione nel 1989, dopo un quarto di secolo di vita, sostituita da un telesettimanale d’informazione che dura fino al 2002. L’esaurimento di una programmazione specifica per gli immigrati italiani sancisce all’inizio del xxI secolo la definitiva integrazione della comunità italofona in Svizzera.

La terza parte dello studio si occupa, tra l’altro, della ricezione dei programmi della TSI in Italia, ben oltre la fascia di confine, negli anni Sessanta e Settanta. Nella Svizzera italiana e negli ambienti televisivi nostrani, si presenta spesso l’interesse italiano per i programmi della TSI di allora come prova dell’eccellenza della programmazione, dell’indipendenza e dell’obiettività dei programmi informativi elvetici, rispetto a quelli troppo paludati e filogovernativi della RAI. L’autrice ricostruisce una vicenda per molti versi diversa, dall’interesse della SSR a vendere spazi pubblicitari in Italia, al vantaggio notevole del colore (introdotto alla RAI con quasi dieci anni di ritardo rispetto alla TSI), all’iniziativa dei produttori e commercianti di apparecchi televisivi; questi, spinti dalla prospettiva di vendere televisori a colori agli Italiani, hanno finanziato l’installazione di antenne e ripetitori in grado di far giungere il segnale della televisione svizzera in buona parte della Penisola. La diffusione della TSI fu poi stroncata dalla liberalizzazione delle frequenze in Italia, grazie a una sentenza del 1976, e dall’affermarsi della televisione commerciale.

Il merito del libro di Matilde Gaggini Fontana è di collocare la vicenda di un programma televisivo nel quadro generale dell’immigrazione e della presenza italofona in terra elvetica, delle strategie della TSI per farsi conoscere oltre i ristretti confini ticinesi e grigionitaliani, e della funzione socializzante del mezzo televisivo. In questa cornice, l’autrice ha voluto ricostruire la «biografia» di un programma televisivo ed ha saputo, e dovuto, farlo sulla scorta della documentazione cartacea e di interviste ai testimoni, perché della trasmissione stessa sono sopravvissuti nelle teche dei due enti radiotelevisivi coinvolti soltanto pochi frammenti.

Citation:
Marco Marcacci: Rezension zu: Matilde Gaggini Fontana, Un’ora per voi. Storia di una TV senza frontiere (1964-1989), Bellinzona, Casagrande, 2009. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Nr. 148, 2010, S. 297-298.

Redaktion
Veröffentlicht am
18.10.2011
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Die Rezension ist hervorgegangen aus der Kooperation mit infoclio.ch (Redaktionelle Betreuung: Eliane Kurmann und Philippe Rogger). http://www.infoclio.ch/
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